2° Forum - 13 Giugno 2014

Economia e comunicazione del nuovo mondo

Le ultime elezioni hanno confermato a geometria variabile che l'Europa dei mercati, quella di Jean Monnet per intenderci, va radicalmente superata. Il declino economico e il rigore teutonico a danno dell'area latina hanno prodotto una spinta alla rinazionalizzazione e lo stesso euro senza un progetto di crescita credibile rischia una crisi irreversibile. L'Ucraina è la patologia di una politica europea che no c'è e che dopo Maastricht si è fatto surrogare dal dirigismo burocratico.
Il Leviatano di Bruxelles che "filtra il moscerino ed inghiottisce il cammello", per citare l'evangelista Matteo e ne rappresenta anche esteticamente la deriva, va smantellato a favore della nuova centralità del Parlamento europeo. Il Mediterraneo deve tornare ad essere un fuoco fondamentale, dopo le infatuazioni carolingie, non solo per la sua storia civilizzatrice ma anche perchè nel suo crogiolo si confrontano, oggi forse più di ieri, le culture ed i commerci dei tre grandi mondi che vi si affacciano, Europa, Asia e Africa. Leggere la nuova geopolica multipolare del Nuovo Mondo che si è affermata dopo la guerra fredda, è assolutamente necessario soprattutto per noi italiani che, dopo uno sviluppo senza eguali al riparo del Muro di Berlino, dobbiamo fare i conti con una competizione internazionale ed anche continentale molto aggressiva e senza scrupoli. Il soft power di Obama non può tutelarci.
è tempo di esaltare il nostro genio migliore che ancora possediamo, quello magnificamente rappresentato nel Decameron di Boccaccio, lo spirito di quei mercanti imprenditori che anticipando di molto l'etica del capitalismo, conquistarono i mercati globali diffondendo una civiltà unica ed ineguagliabile. Esiste un'Italia all'avanguardia nelle professioni, che vive la contemporaneità come un'occasione di affermazione personale e di gruppo, che si trova perfettamente a proprio agio sugli scenari delle piazze finanziarie come nei templi della cultura, a Roma come ad Ebla, a New York, in Kazakistan come Harvard, nella valle della Bekaa in Libano con gli agricoltori sciti e con il Ciheam, a Shangai ed in Corea con i campionari di tessuto come i produttori-banchieri fiorentini del Trecento, sulle navi-piattaforma che trasportano energia a Livorno come nel Golfo Persico, nei laboratori genetici americani dove si crea la vita come nei garage della West Coast che hanno partorito la web generation. è una gens italiana che la pigrizia impiegatizia dei nostri media ricorda a tratti solo quando vi intravede un potenziale scoop, che invece la Politica con la P maiuscola deve privilegiare per dare all'ottimismo della volontà una solida base di riferimento.
Questo noi vogliamo fare, creare una rete, un network capace di valorizzare in tempo reale l'ingegno ed il saper fare, offrire al mercato ed alla politica un campionario di conoscenza e di esperienza di alto valore non astrattamente accademico, ma sorgente di ricchezza economica, insomma un apporto in termini di crescita che è poi la condizione vera perchè si ricominci a crescere. Abbiamo incominciato l'anno scorso a Bari, proseguiamo quest'anno a Firenze, nello splendido scenario della Fattoria di Maiano, con una straordinaria platea di vecchi e nuovi amici.

Si non est civis mundi non est homo.


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