Cosa facciamo

In questo contesto abbiamo sentito l’esigenza di raccogliere testimonianze ed esperienze sull’area mediterranea, dove si sono incontrate le prime grandi civiltà. Oggi teatro caldo di scontri e scambi, assoluto protagonista per la tradizione che esprime dal punto di vista produttivo, sociale e culturale, e che spesso viene ricondotta al concetto di dieta mediterranea.

Nei prossimi decenni, saremo di più e consumeremo enormemente di più, il che coinvolgerà inevitabilmente tutti: i paesi ricchi, quelli meno sviluppati e i cosiddetti emergenti.
Bisognerà rispondere a una domanda crescente di cibo con soluzioni più sostenibili rispetto al passato, mentre la doppia incognita dell’adattamento dei processi produttivi ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione porrà vincoli inediti ai sistemi produttivi. Rafforzare il ruolo della ricerca e dell’innovazione sarà fondamentale, anche per contrastare quelle visioni di politica agricola e commerciale che stridono con la food and nutrition security, amplificando i rischi e le incertezze.
Nel nuovo disordine mondiale sarà insomma essenziale cominciare a ripensare il cibo e le politiche che lo governano oltre i tradizionali steccati. A ciò può essere enormemente utile il forum EDM, anche come contributo per le tematiche affrontate durante EXPO2015. Ma è molto di più! Il cibo, la sua produzione e la sua distribuzione, giocano un ruolo fondamentale nei cambiamenti che stanno attraversando il bacino del Mediterraneo. Un luogo dove vivono e transitano, sia coloro per cui la produzione e il consumo alimentare sono una lotta quotidiana, sia quelli per cui nutrirsi, non è più un problema di quantità, ma semmai di qualità e paesi, che dell'approvvigionamento agroalimentare, fanno uno strumento per farsi spazio e affermarsi nel mondo multipolare.
Il sistema agroalimentare è anche un ambito dal quale far ripartire il processo di cooperazione euro-mediterranea, per le complementarietà esistenti e potenziali, per le affinità e la ricchezza culturale che caratterizzano l’offerta alimentare del bacino mediterraneo. In questo quadro, la cooperazione - in particolare la condivisione di buone pratiche e strumenti - può essere un argine all’insicurezza alimentare, che, ancora caratterizza una parte importante della sponda sud del Mediterraneo che, per caratteristiche strutturali, è inevitabilmente esposta agli effetti degli andamenti dei mercati agricoli internazionali.

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